Conto Corrente di base UniCredit
Il più semplice conto corrente di UniCredit ha grossomodo la denominazione omonima a quella della banca, ossia ci si riferisce al Conto di base UniCredit come al conto corrente di base di detto Istituto. Anche se questo è il più semplice conto corrente di UniCredit, in contrapposizione ai conti correnti di tipo Genius, si tratta comunque di uno strumento di risparmio ed investimento molto comodo e versatile che fa capo ad una banca molto solida e rinomata.
Il Conto di base UniCredit è un conto corrente semplificato che offre un certo numero predefinito di servizi ed un certo numero predefinito di operazioni, e al quale è associata una carta di debito. Rispetto agli altri conti correnti di UniCredit della gamma Genius, questo conto corrente presenta delle limitazioni e non può essere aperto da chiunque, almeno non in una sua variante.
Esistono infatti due tipologie di conti di base UniCredit, il Conto di base UniCredit “A” e il Conto di base UniCredit “B”, che differiscono l’uno dall’altro anche per il fatto che il secondo non è apribile da tutti, ma solo da chi usufruisce di una pensione fino ad un massimo di 1.500 euro mensili.
Più precisamente, per il Conto di base UniCredit “A” è previsto un canone mensile di 4 euro, che può essere azzerato, di anno in anno, nel caso in cui, entro l’1 marzo di ogni anno, il cliente autocertifica un ISEE annuo, ossia un Indicatore della Situazione Economica Equivalente, inferiore a 7.500 euro. Il canone può anche essere dimezzato, ossia può essere pari a soli 2 euro mensili, se il cliente certifica, sempre entro l’1 marzo di ogni anno, che riceve sul conto di base una pensione mensile fino a un massimo di 1.500 euro.
Per il Conto di base UniCredit “B”, invece, non è previsto canone mensile di mantenimento, ma non tutti possono usufruire del conto in quanto esso è riservato soltanto a chi riceve una pensione di al massimo 1.500 euro mensili. Anche per questa variante del conto base i requisiti di accesso al conto vengono vagliati se il cliente fa una autocertificazione entro l’1 marzo di ogni anno.
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