Come scegliere il conto corrente
L’offerta dei conti correnti, in Italia, è davvero piuttosto vasta. Prescindendo per un momento dei conti online sotto forma di depositi ad alto rendimento (sui quali c’è da discutere relativamente ad un inserimento o meno nella categoria dei conti correnti in senso stretto), cerchiamo di distinguere le principali determinanti per scegliere il conto corrente più adatto alle nostre esigenze.
I costi: pagamento fisso o variabile
Quasi sempre la scelta di un conto corrente dipende dalla sua onerosità, anziché sulla riflessione relativamente alla valutazione della quantità e della qualità di servizi offerti e ad esso collegati. Il costo è tuttavia, indiscutibilmente, una variabile importantissima nella scelta del conto adatto per le proprie esigenze. Distinguiamo innanzitutto i conti correnti con un costo fisso da quelli con un costo variabile. I primi danno vita al pagamento di un canone (solitamente trimestrale o mensile) che è indipendente dalla natura e dall’entità delle operazioni effettuate. I secondi, invece, prevedono il pagamento di un canone il cui importo è parametrato al numero di operazioni effettuate, e alla loro tipologia. Solitamente i secondi si addicono pertanto a coloro che hanno intenzione di utilizzare raramente il rapporto, per lo meno per quanto riguarda le transazioni all’interno delle filiali. Se invece si vuole utilizzare correntemente il conto, senza preoccuparsi di quante e quali operazioni si compiono, meglio scegliere un canone fisso, che quasi sempre comprende un numero illimitato di operazioni gratuite. Ai costi legati al canone vanno poi aggiunti quelli relativi alle spese accessorie (es. produzione e invio di estratti conto) e l’imposta di bollo, pari a 8,55 euro trimestrali, e vigente su tutti i conti d’Italia.
Servizi: gli strumenti di pagamento
L’altra grande variabile che influenza la scelta di un conto corrente è rappresentato dal numero e dalla qualità di servizi offerti. I più importanti, dei quali parleremo in un’altra sezione del nostro sito, sono relativi agli strumenti di pagamento (carta bancomat, carta di credito, carnet degli assegni) e alle transazioni di addebito e accredito sul conto (domiciliazione delle principali utenze domestiche, accredito dello stipendio o della pensione, e così via). Quasi sempre, le operazioni c.d. automatizzate (come l’addebito periodico delle bollette, o le scritture sugli stipendi) sono gratuite. Non sempre accade invece che senza costi siano gli strumenti di pagamento: occorre pertanto accertarsi se le carte e i carnet sono compresi o meno nel canone del conto corrente.
Deposito titoli
Qualora il correntista abbia la volontà di sottoscrivere prodotti finanziari quali titoli di Stato, azioni, quote di fondi comuni di investimento, obbligazioni, ecc., è bene che si informi sui costi di un deposito titoli abbinato al conto. Molti prodotti di conto corrente, infatti, comprendono nel canone anche dei depositi amministrati dall’operatività più o meno limitata. Chiedere alla propria banca maggiori informazioni al riguardo prima di scegliere!
Remunerazione, scegliere il conto considerando i tassi
Difficilmente i conti correnti “base” offrono una remunerazione sulle giacenze. Questo è tuttavia un dato importante da valutare prima di scegliere, soprattutto se il correntista ha intenzione di mantenere un saldo elevato sul rapporto bancario. Attenzione inoltre a scegliere un tasso fisso creditore, o un tasso parametrato all’Euribor o ad altri tassi di riferimento, da valutare in riferimento all’evoluzione dei tassi. Dell’aspetto della remunerazione ci occuperemo poi, in maniera più diffusa, quando parleremo dei conti online.
Condizioni particolari
Ricordate infine di domandare sempre alla Banca presso la quale richiedete informazioni, se esistono delle condizioni particolari per la vostra categoria (pensionati, dipendenti statali, ecc.), che molto spesso non esplicitate dalle offerte pubblicitarie!
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