Libretti e conti dormienti

Conti Dormienti

Per libretti o conti dormienti si intendono quei rapporti bancari che nel corso degli ultimi dieci anni non sono mai stati oggetto di alcuna transazione o alcuna movimentazione da parte del titolare del rapporto (sono quindi escluse da tale novero le operazioni automatiche compiute dall’istituto, ad esempio per accreditare o addebitare i saldi delle competenze di chiusura trimestrale e le imposte di bollo).

Si intendono quei rapporti bancari che nel corso degli ultimi dieci anni non sono mai stati oggetto di alcuna transazione o alcuna movimentazione da parte del titolare del rapporto (sono quindi escluse da tale novero le operazioni automatiche compiute dall’istituto, ad esempio per accreditare o addebitare i saldi delle competenze di chiusura trimestrale e le imposte di bollo).

La nozione di conto dormiente, introdotta con il DPR 116/07, ha pertanto avviato una “corsa” alla movimentazione del rapporto, per evitare che il conto corrente o il libretto di deposito al risparmio, possa terminare all’interno di quel recinto individuato dal decreto di cui sopra.

Ma cosa accade ai libretti e ai conti dormienti?

Se il titolare del rapporto non effettua una movimentazione nel periodo di tempo previsto, il saldo presente sullo stesso andrà ad essere ricondotto all’interno di un nuovo fondo, il cui utilizzo è principalmente dedicato al risarcimento delle vittime delle truffe di natura finanziaria.

Se il titolare non ha effettuato la comunicazione all’istituto di credito, o non ha effettuato alcuna movimentazione nonostante il sollecito da parte dell’intermediario finanziario, la richiesta di restituzione delle somme andrà effettuata direttamente nei confronti del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Oltre a quanto sopra, segnaliamo come il Ministero dell’Economia e delle Finanze abbia attivato un sito web, raggiungibile all’indirizzo http://depositidormienti.mef.gov.it, all’interno del quale effettuare ricerche sull’elenco dei conti correnti dormienti, al fine di rintracciare eventuali rapporti di propria competenza, attraverso la compilazione del nome, del cognome del titolare del conto o del libretto, e la sua provincia di nascita.

Stando ai dati del MEF, infine, sarebbero stati ricondotti all’interno del fondo sopra ricordato circa 101 mila rapporti bancari, per un importo complessivo che sfiora i 90 milioni di euro. I dati appena citati non tengono inoltre conto degli assegni circolari mai incassati e delle polizze vita.