Apertura di Credito in Conto Corrente

Apertura di Credito in Conto Corrente.

Fra le varie tipologie di finanziamenti a breve termine, quelle maggiormente utilizzate dagli istituti di credito sono le aperture delle linee di credito su conto corrente.

La banca per non anticipare denaro può anche autorizzare una linea di credito libera, che indica la possibilità per l’impresa di andare in rosso, utilizzando lo sconfino.

Ma questa modalità di apertura di credito non è quella più indicata per il risparmio dell’ impresa in quanto l’istituto bancario applica sullo sconfinamento di conto corrente dei tassi d’interesse veramente molto alti.

In più, oltre al normale tasso d’interesse la banca tende ad applicare la commissione di massimo scoperto che comunque è regolamentata dal Decreto Legge Anticrisi “Tremonti” del 2010.

Come se non bastasse ciò c’è da considerare che la banca calcola nel conteggio degli interessi i giorni di valuta sull’ anticipo del credito, facendo aumentare la somma da pagare.

Il consiglio per ottenere denaro a breve termine tramite l’ apertura di credito è l’accensione di fidi bancari che sono a scadenza e dunque a revoca.

Gli interessi dei fidi bancari sono infatti inferiori rispetto ad un semplice sconfino di conto ed è possibile ottenere diversi preventivi di fido dalle banche con le quali l’ impresa lavora per contrattare le condizioni migliori.

Apertura di Credito in Conto Corrente.

L’ apertura di credito di conto corrente è regolato dal codice civile dagli articoli 1842 e seguenti e rappresenta il “contratto con il quale l’istituto di credito si obbliga a tenere a disposizione dell’ altra parte un totale di denaro per un dato periodo di tempo o a tempo indeterminato”.

L’ apertura di credito può essere data da un mutuo, da un prestito oppure da un fido personale.

Per l’ apertura di credito al cliente la banca può richiedere diverse tipologie di garanzie: o reali o personali.

La garanzia durerà finchè il contratto di apertura di credito e dunque il debito sarà estinto, se la garanzia prestata originariamente al momento della stipula non risultasse più sufficiente, la banca può richiedere ulteriori garanzie o la sostituzione del garante.